Passaggio generazionale: il “paradosso del Principe Carlo”
Data pubblicazione: 22 maggio 2025
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- Oggi si eredita in età più matura di un tempo, spesso tra i 45 e i 60 anni
- Non è detto che l’età avanzata renda più capaci di gestire il passaggio generazionale
- Mettere a fuoco gli obiettivi è il primo passo per non perdere il controllo
IL GRANDE TRASFERIMENTO DI RICCHEZZA DEL PROSSIMO DECENNIO
Trasmissione del patrimonio da individui ultramilionari agli eredi entro il 2033
Dati al lordo delle tasse
Fonte: Altrata/Wealth-X
Nel prossimo decennio assisteremo a un enorme passaggio di ricchezza dalle generazioni più anziane a quelle successive. Uno studio di Altrata/Wealth-X sui grandi patrimoni parla di 1,2 milioni di UHNW (persone con oltre 5 milioni di dollari di patrimonio) che lasceranno la propria ricchezza in eredità di qui al 2033, per un totale di 30,9 trilioni di dollari a livello globale.
Un recente report di Cerulli Associates parla di 124 trilioni di dollari destinati a passare di mano di qui al 2048 (di cui 105 trilioni pronti a essere trasferiti agli eredi).
Comunque le si guardino, le cifre sono impressionanti. In gran parte dei casi, tuttavia, il trasferimento non sarà a beneficio di eredi giovani: dimentichiamo pure l’immagine del ragazzo che si affaccia alla vita adulta, alle prese con progetti come l’acquisto della prima casa, ma anche l’uomo o la donna nel bel mezzo della carriera, magari in procinto di avviare una propria attività.
LA PROSSIMA GENERAZIONE DI RICCHI EREDITIERI
Età media attuale dei figli destinati a ereditare, nel prossimo decennio, la ricchezza dei loro genitori UHNW
Fonte: Altrata/Wealth-X, 2024
Complice il progressivo allungamento della vita media – il cosiddetto fenomeno della “longevità” – è sempre più probabile che a ricevere l’eredità siano persone in età matura, che hanno già una carriera avviata e quasi conclusa, i figli cresciuti e un proprio equilibrio finanziario.
Un’interessante ricerca condotta nel Regno Unito dall’Institute for Fiscal Studies (IFS) mostra il progressivo aumento dell’età media in cui si riceve un’eredità: se chi è nato negli anni Sessanta riceverà (o ha già ricevuto) il patrimonio tramandato dalla generazione precedente intorno all’età di 58 anni, per chi è nato negli anni Ottanta l’età media in cui si eredita sale a 64 anni.
ETÀ MEDIA ALLA RICEZIONE DELL’EREDITÀ, PER DECENNIO DI NASCITA
Fonte: Institute For Fiscal Studies
E la traiettoria sembra destinata a proseguire, in linea con l’aumentare dell’aspettativa di vita alla nascita (anche se la tendenza è in parte controbilanciata da una maggiore distanza d’età tra genitori e figli rispetto al passato). L’analisi dell’Ifs riguarda il solo Regno Unito, ma nel resto del mondo sviluppato la situazione è del tutto assimilabile.
LA STRUTTURA DELLA POPOLAZIONE ITALIANA PER FASCE D’ETÀ
Fonte: Itinerari Previdenziali, ISTAT
Un fenomeno che qualcuno ha ribattezzato come “il paradosso del Principe Carlo”, in riferimento all’attuale sovrano del Regno Unito, di Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord, figlio della longeva Regina Elisabetta: dopo essersi preparato per essere re fin da quando era bambino, Carlo ha dovuto aspettare fino a 73 anni – quando già era nonno – prima di essere effettivamente incoronato ed è stato a lungo noto come “l’eterno erede al trono”.
Ma come si gestisce un’eredità che arriva “a scoppio ritardato”?
In generale, ricevere una somma di denaro consistente può creare qualche scompenso. Diverse ricerche hanno dimostrato per esempio che chi riceve inaspettatamente una grossa somma, per esempio vincendo la lotteria, molto spesso finisce per sperperare quel denaro “extra”, ritrovandosi più povero di prima nel giro di pochi anni.
Il motivo? Il denaro ottenuto “senza sforzo” tende a essere percepito come privo di rischio, e questo crea una serie di trappole emotive ed errori comportamentali nella sua gestione – spese eccessive o investimenti troppo rischiosi, per esempio.
Il rischio che capiti la stessa cosa con un’eredità non è poi così remoto, anche perché capita che chi eredita non sia del tutto consapevole delle effettive dimensioni del patrimonio del genitore. E non è affatto detto che ereditare quando si è già ampiamente cresciuti renda più abili nel gestire il passaggio generazionale: integrare un patrimonio rilevante nella propria situazione può essere difficile, soprattutto se mancano educazione finanziaria e capacità di pianificazione.
Tendenzialmente, il primo passo per gestire in modo razionale un capitale inatteso è quello di mettere a fuoco i propri obiettivi finanziari, e i tempi in cui si desidera raggiungerli. Per farlo nel modo migliore, affidarsi a un professionista del risparmio potrebbe essere una scelta lungimirante.
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